Val di Noto: cosa vedere nella culla del Barocco Siciliano

Val di Noto: cosa vedere nella culla del Barocco Siciliano

La Val di Noto, o Vallo di Noto, è un territorio nel sud-est della Sicilia che comprende otto città che testimoniano la diffusione dell’architettura tardo barocca nell’isola. Queste sono, oltre a Noto stessa, Caltagirone, Militello in Val di Catania, Catania, Palazzolo e le città del ragusano come Ragusa, Modica, Noto e Scicli.

Il nome ‘val’ non sta propriamente a indicare una valle, e la sua origine non è del tutto chiara. Per alcuni, risale al periodo della dominazione araba, cioè al periodo fra gli anni 827 e 1091. Noto era una città importante e sede del wali, cioè viceré, e da questo potrebbe derivare il nome. Altra ipotesi è che sia invece la traduzione latina del termine usato per indicare territorio o regione. Sarebbe quindi ‘la regione di Noto’. Per altri studiosi, infine, si tratta di una denominazione generica di territorio risalente al periodo dopo l’anno 1000, derivante dalla presenza di strutture fortificate.

Ad ogni modo, in età Normanna Noto era sicuramente una città fortificata di notevole importanza, con presenza certa dal 1172 di un amministratore della giustizia per l’intera zona.

Il terremoto del 1693 e la rinascita barocca

Il 9 gennaio del 1693, alle 3.45 del mattino, e di nuovo l’11, un terremoto e un maremoto devastarono tutta la zona, radendo al suolo alcune città e danneggiandone gravemente altre. Questa immane catastrofe farà sì che le città debbano essere ricostruite, in alcuni casi da zero.

La progettazione delle nuove città avviene quindi secondo le regole e le caratteristiche estetiche del tardo barocco, molto in voga in quel periodo. Data la loro importanza, le città vengono progettate come un tutto unico, come un’opera d’arte complessiva e unitaria, e dell’organizzazione generale si incarica personalmente il viceré Juan Francisco Pacheco Téllez-Girón, duca di Uceda.

Ogni città presenta caratteristiche distintive, in particolare per l’utilizzo dei materiali: si privilegiavano infatti quelli presenti nella zona. Per esempio, a Noto prevale la pietra locale, di color miele, mentre a Catania venne maggiormente utilizzata la pietra lavica, di colore grigio o grigio scuro.

La zona diviene quindi il centro del Barocco Siciliano, e nel 2002 viene inserita dall’UNESCO fra le località Patrimonio dell’Umanità.

I centri storici

Dopo quanto abbiamo detto, va da sé che i centri storici di tutte le otto città siano una tappa imprescindibile per il turista e per l’appassionato di arte e architettura. Ogni angolo, ogni facciata meritano una visita.

Tuttavia, pur nello splendore generale, possiamo sottolineare la particolare importanza di alcuni luoghi.

Noto

A Noto, la prima tappa potrebbe essere il Palazzo Ducale, seguito dalla Chiesa di Santa Chiara e dalla Cattedrale di San Nicolò, terminata nel 1703. All’interno si trovano anche notevoli opere di arte sacra contemporanea.

Da visitare anche i resti della Noto Antica, con fortificazioni e ruderi medievali, ma anche testimonianze risalenti all’epoca greca e romana. Non si può poi non citare la Riserva Naturale di Vendicari, territorio naturalistico e marino protetto a 13 km dalla città, ottimo per il trekking, il bagno nelle acque pure e anche per i resti archeologici di epoca greca.

Modica

A Modica, una passeggiata nel centro storico arrampicato sui Monti Eblei rivelerà tutta la bellezza artistica e storica. Fra le visite consigliate, la Cattedrale di San Giorgio e la Chiesa di San Pietro.

Caltagirone

Una delle mete imperdibili della Val di Noto, non solo per l’architettura, i palazzi e le chiese, ma anche come capitale della ceramica. Il nome stesso della città deriva dalla locuzione araba significante città dei vasi, a testimonianza dell’antichissima e importante tradizione.

Notevole e interessante anche il Museo Civico, con la sezione dedicata ai reperti preistorici e l’importante pinacoteca.

Militello

A Militello non si può non visitare la chiesa di Santa Maria della Catena, risalente alla prima metà del 1500. Fu una delle pochissime costruzioni a non essere distrutta o danneggiate seriamente dal terremoto. Al suo interno, una serie di statue e decorazioni a stucco molto suggestive, con eventi della vita della Madonna e raffigurazioni delle principali sante.

Palazzo Acreide

A Palazzolo Acreide non ci attendono soltanto i capolavori barocchi, ma innanzitutto il teatro greco di Akrai, questo il nome della città greca che nel 600 avanti Cristo fioriva in questa zona. Interessanti anche i resti del castello medievale del 1300 e le necropoli. In origine, si trattava di scavi per reperire il materiale per la costruzione del teatro, e in seguito divennero abitazioni e tombe.

Sicli

Città fondata probabilmente dai Siculi più di 3000 anni or sono, Sicli conserva tracce della sua lunghissima storia. Del periodo barocco possiamo ammirare i palazzi e le chiese, ma interessanti e particolari sono anche le chiese rupestri, risalenti circa all’VIII secolo.

Ragusa

Tra le mete più suggestive della Val di Noto, vi è certamente Ragusa, la quale si può definire un museo a cielo aperto, da gustare in ogni sua parte. Segnaliamo soltanto la Chiesa di Santa Maria dell’Itria e Palazzo Zacco, oltre al Museo Archeologico.

Catania

Abbiamo lasciato per ultima Catania, città che forse più di ogni altra richiederebbe un capitolo a se stante, tante sono le particolarità e le attrattive. Fra quelle assolutamente da non perdere la Piazza del Duomo, col palazzo degli Elefanti, l’Obelisco e la Cattedrale; il Teatro Bellini e il Monastero dei Benedettini, uno dei più grandi complessi monastici d’Europa.

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