E’ convinzione ancora oggi radicata dell’esistenza di soggetti in grado di poter provocare (anche con il solo sguardo) stati di malessere, o creare condizioni di forte disagio, sia alle persone che agli animali.
Il malocchio in Sardegna è noto anche come s’ogu malu, oppure ogu pigau. Nell’Isola si dice che si ottenesse osservando a lungo lo sguardo di una persona defunta. Guardando l’occhio del morto si forma all’interno di uno degli occhi di chi guarda un piccolissimo pezzetto di carne maligna, unu farineddu de petza mala, acquisendo così la capacità di ammaliare, de affattuagiare.
Su Pindacciu (il malaugurio)
Pindacciumine, pindacciumini, pindacciai, significa dare il malocchio, portare malaugurio.
E’ sufficiente che una persona, specialmente se ha gli occhi storti, guardi con una certa compiacenza, o con malignità, una persona o un animale, perché queste cadano gravemente malati.
Il malocchio si può dare anche senza volontà e senza saperlo.
Con il termine su pindacciu, si indica anche colui che ha mandato il malocchio.
Riconoscere le persone con questo singolare potere non è sempre possibile. Nel dubbio, si preferisce prevenire ogni effetto con alcuni oggetti contro il malocchio, da portare sempre addosso, soprattutto per i più vulnerabili, come i bambini.
Tuttavia, in passato, se si era certi che qualcuno fosse in possesso di tali facoltà, si preferiva salariarlo per assicurarsi in tal modo l’immunità dal malocchio per se, per i suoi familiari e i suoi beni.
I rimedi contro il malocchio
Se si era convinti di avere il malocchio, si andava da sa maiargia. Ovvero, una donna esperta in materia, capace di riconoscere se era presente un malocchio e valutarne la gravità. Spesso la stessa maiargia era anche in grado di eseguire la cura contro il malocchio.
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